venerdì 27 marzo 2009

Alla tristezza

Tristezza, ho bisogno
della tua ala nera,
c'è troppo sole, troppo miele nel topazio,
ogni raggio sorride
sui prati
e tutto è luce rotonda intorno a me
e tutto, in alto, è come un'ape elettrica.
Perciò
la tua ala nera
dammi,
sorella tristezza:
ho bisogno che si estingua qualche voltalo zaffiro e che cadal
'obliquo rampicante della pioggia,
il pianto della terra:
voglio
quel tronco spezzato nell'estuario
la vasta casa buia
e mia madre
che cerca
paraffina
per riempire il lume
finché la luce non esalava l'ultimo respiro.

La notte era lenta a venire.
Il giorno scivolava
verso il suo cimitero provincialee fra il pane e l'ombra
ricordo
me stesso
alla finestra
che guardavo ciò che non era,
ciò che non succedeva,
e un'ala nera d'acqua che calava
su quel cuore che lì forse
ho scordato per sempre, alla finestra.
Ora rimpiango
quella luce nera.

Dammi il tuo lento sangue,
pioggia
fredda,
dammi il tuo volo attonito!
Al mio petto
rendi la chiave
della porta chiusa,
distrutta.
Per un minuto, per
una breve vita,
toglimi la luce e lascia
che mi senta
sperduto e miserabile,
che tremi fra le fibre
del crepuscolo,
che riceva nell'anima
le manitremebonde
del-
la
pioggia.

Pablo Neruda


Nessun commento: