mercoledì 18 giugno 2008

IL RITORNO DEI CAMPIONI DEL MONDO






I CAMPIONI DEL MONDO SONO TORNATI


bhè a questo punto nn ci resta che mettercela tutta e vincere anche l' Europeo... anche perchè cn una squadra così e quando la sorte nn ci è avversa tutto ci è possibile... GRANDE ITALIA che nonostante le critiche di questi giorni mosse da tutti (io nn mi escludo) ha saputo disputare una grande partita ed ha giocato si con i piedi ma soprattutto con il cuore...





ZURIGO - L'Italia si ritrova come gioco e come gruppo e trascina a Vienna il suo blasone mondiale. Non servirà la valigia, basta uno zaino perché la capitale è appena 30 chilometri dal ritiro di Baden: là domenica ci aspetta la Spagna per un quarto di finale al quale nessuno sembrava ormai credere e che si annuncia tanto emozionante quanto difficile. Mancheranno infatti sia Gattuso che Pirlo, ammoniti stasera e costretti a un turno di squalifica. Ma l'Italia sembra aver finalmente ricostruito un'identità umana e tecnica. Cassano non avrà fatto miracoli, ma quello con lui in campo insieme a Toni e Perrotta leggeremente indietro è stato di gran lunga il più convincente dei tre esperimenti di tridente provati sino ad oggi da Donadoni. Certo, stasera sulla ruota della fortuna la lancetta si è fermata più di una volta sull'azzurro. Prima, al 10', l'infortunio che priva la Francia di Ribery, uno dei pochi a sembrare in giornata. Poi il rigore a favore (indiscutibile) con l'espulsione di Abidal dopo 24' minuti dal fischio d'inizio. Infine il raddoppio al 61', con Henry che devia la gran botta di De Rossi su calcio di punizione da distanza impossibile. L'Olanda ha mantenuto la promessa e malgrado Van Basten a Berna abbia mandato in campo solo due titolari su undici, tanto è bastato per battere la Romania 2-0. Probabilmente, più che la qualità degli arancioni a fare la differenza è stata la pressione che per la prima volta Mutu e compagni si sono sentiti addosso. L'Italia comunque il suo per non uscire con disonore aveva iniziato a farlo quando il risultato era ancora inchiodato sullo 0-0 e in campo c'erano 11 italiani contro 11 francesi. Gioca ordinata, concede poco in difesa, spinge sulle fasce, finalmente riesce a far esprimere al meglio De Rossi e Pirlo insieme. Il milanista, da possibile escluso, si prende la scena da protagonista. Lanci, suggerimenti, persino qualche bel recupero a spezzare possibili contropiedi. Poi a incorniciare una prova maiuscola, il tiro del rigore dell'1-0 subito dopo il goffo intervento di Abidal su Toni. Persino il centravanti è sembrato in ripresa. La precisione sotto porta rimane quella insufficiente delle partite percedenti, ma almeno sugli inviti dei compagni c'è sempre e ha il merito di farsi stendere prima che possa sbagliare. Cassano, come detto, non fa numeri straordinari, ma conferma di essere indispensabile a questa Nazionale. Gioca sempre veloce, addomestica la palla come vuole e fa ammonire ben due francesi, prima Evra e poi Govu, costretti ad entrare ruvidi per fermarlo. Giocare in superiorità numerica per oltre un'ora di sicuro ci ha aiutato. La Francia, mai apparsa temibile neppure in undici, fatica a organizzare una manovra in grado di sorprenderci e gli azzurri possono giostrare senza pressione grazie anche a un De Rossi monumentale. Inoltre la squadra di Domenech sembra soffrire come non mai l'uscita di Ribery, fuori già al 10' dopo una brutta caduta cercando di fermare Zambrotta. Il valore reale di questa Nazionale resta insomma tutto da verificare, ma qualche certezza in più l'abbiamo. Erano 30 anni che non battevamo la Francia nei 90 minuti regolamentari, ci è riuscito Donadoni pareggiando l'onta di aver perso con l'Olanda dopo lo stesso numero di anni. Stasera ricorreva tra l'altro il 38esimo anniversario dello storico Italia-Germania 4-3. "Ci vorrebbe una zampata come quella volta", aveva commentato stamattina il ct azzurro. Ma non pensava che sarebbe stata quella di Henry.









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